Radon nei Ristoranti: Cosa Devono Fare le Aziende nelle Aree a Rischio

Radon nei Ristoranti: Cosa Fare per le Aree a Rischio

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La normativa italiana sul radon prevede obblighi più stringenti per alcune zone del Paese, identificate come “aree prioritarie” in base al livello di rischio stimato. In questi territori, i datori di lavoro devono rispettare tempistiche precise per avviare le misurazioni, pena sanzioni e responsabilità per mancata tutela della salute.

Radon: Cos’è e Perché è un Obbligo Controllarlo

Il radon è un gas radioattivo naturale, invisibile, inodore e insapore, che si forma nel suolo e nelle rocce. Può essere presente in qualsiasi edificio, compresi i luoghi di lavoro, e tende ad accumularsi negli spazi chiusi, soprattutto se interrati o a diretto contatto con il terreno.

A causa della sua pericolosità, oggi il monitoraggio del radon è diventato un obbligo normativo in molte zone d’Italia, in particolare in quelle classificate come “aree a rischio” da Regioni e ARPA.

Questo ha portato all’introduzione di nuove regole per aziende e professionisti, con l’obiettivo di tutelare la salute dei lavoratori.

Aree prioritarie e scadenze da rispettare

La normativa sul radon non si limita agli obblighi generali: il D.Lgs. 101/2020 (art. 16) e il D.Lgs. 203/2022 introducono prescrizioni aggiuntive per i cosiddetti comuni ad alta priorità, cioè quelli in cui si stima che oltre il 15% degli edifici superi la concentrazione media annua di 300 Bq/m³.

In queste zone, le rilevazioni devono essere effettuate non solo nei locali interrati e seminterrati, ma anche ai piani terra, e devono partire entro 18 mesi dalla pubblicazione ufficiale degli elenchi regionali.

Ecco la situazione aggiornata con i territori già individuati e le relative scadenze per l’avvio delle misurazioni:

  • Sardegna – 162 comuni (G.U. 14/10/2022): scadenza 13 febbraio 2025

  • Piemonte – 37 comuni (G.U. 20/04/2023): scadenza 19 ottobre 2024

  • Lombardia – 90 comuni (G.U. 09/09/2023): scadenza 8 marzo 2025

  • Friuli-Venezia Giulia – 51 comuni + 2 circoscrizioni di Trieste (G.U. 21/12/2024): scadenza 20 giugno 2026

  • Toscana – 11 comuni (G.U. 21/01/2025): scadenza 20 luglio 2026

  • Veneto – 84 comuni (G.U. 20/05/2025): scadenza 19 novembre 2026

Alcune Regioni, come Puglia e Campania, sono andate oltre le disposizioni nazionali già da diversi anni: rispettivamente dal 2016 e dal 2019 hanno imposto la misurazione del radon anche nei locali al piano terra aperti al pubblico, oltre a quelli interrati e seminterrati.

Perché il Radon è Pericoloso

Il radon deriva dal decadimento dell’uranio naturale presente nel terreno. All’aperto si disperde facilmente, ma in ambienti chiusi può raggiungere concentrazioni elevate, rappresentando un serio pericolo per la salute.

In Italia, la concentrazione media di radon indoor è circa 70 Bq/m³, rispetto alla media mondiale di 40 Bq/m³. Secondo l’INAIL, si stima che nel nostro Paese oltre 800.000 abitazioni superino i 200 Bq/m³ e circa 200.000 luoghi di lavoro abbiano livelli oltre i 300 Bq/m³, la soglia indicata dalla legge come livello di riferimento.

Questi dati non devono essere sottovalutati in quanto il radon è la seconda causa di cancro ai polmoni, dopo il fumo di sigaretta.

Chi è Obbligato a Misurare il Radon

La normativa nazionale, in particolare il D.Lgs. 101/2020, prevede che il datore di lavoro effettui una valutazione del rischio da radon in determinati casi, tra cui:

  • locali interrati o seminterrati;
  • ambienti al piano terra situati in aree considerate a rischio dalle Regioni;
  • attività specifiche come stabilimenti termali.

La concentrazione di riferimento per gli ambienti di lavoro è fissata a 300 Bq/m³ su base annua. Se i valori superano questa soglia, è obbligatorio intervenire per ridurre la presenza del gas.

Cosa Deve Fare il Datore di Lavoro

Chi gestisce un’attività in zona a rischio è tenuto a:

  • effettuare due misurazioni semestrali nell’arco di 12 mesi, tramite dosimetri;
  • inserire i risultati delle misurazioni nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
  • in caso di superamento del limite di legge, adottare misure correttive, definite da un tecnico specializzato (EIIR – Esperto in interventi di risanamento);
  • qualora gli interventi non fossero sufficienti, ricorrere a misure di protezione individuale e alla valutazione della dose ricevuta da ciascun lavoratore, con supporto di un Esperto di Radioprotezione (EdR).

Se, anche dopo gli interventi di risanamento, i livelli di radon restano superiori ai 300 Bq/m³, il datore di lavoro deve far stimare la dose annua assorbita da ciascun lavoratore (espressa in millisievert).

Questa valutazione, fatta da un Esperto di Radioprotezione, serve a capire quanto è esposto ogni lavoratore e se sono necessarie ulteriori misure di protezione.

Se la dose supera i 6 mSv/anno, si applicano obblighi più stringenti: sorveglianza sanitaria, tracciamento individuale dell’esposizione e altre tutele specifiche.

Radon e Prevenzione: Attenzione anche Fuori dalle Aree a Rischio

Anche se un’azienda o un luogo di lavoro non è formalmente obbligato dalla legge a misurare il radon (per esempio perché non si trova in un’area classificata a rischio o non è interrato), potrebbe comunque avere livelli elevati di questo gas.

La presenza di radon dipende da diversi fattori, come la natura del terreno o le caratteristiche dell’edificio, quindi non si può escludere il rischio solo perché non c’è un obbligo legale.

Per cui misurare il radon è consigliato anche nei casi non obbligatori, come forma di prevenzione e tutela della salute di chi lavora o vive in quegli ambienti.

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  • un nostro tecnico installa il dosimetro negli ambienti da monitorare;
  • dopo 6 mesi, il dispositivo viene ritirato e analizzato in laboratorio certificato;
  • la procedura viene ripetuta per un secondo semestre, per coprire l’intero anno;
  • riceverai tutta la documentazione necessaria da allegare al DVR;
  • in caso di superamento della soglia, ti accompagniamo nella scelta delle azioni correttive più efficaci.

Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata e scopri se la tua attività rientra tra quelle soggette all’obbligo di misurazione del radon.

Conclusione

Conoscere l’elenco aggiornato dei Comuni prioritari e le relative scadenze è fondamentale per evitare inadempienze. Agire per tempo consente non solo di rispettare la legge, ma anche di proteggere in modo concreto la salute di lavoratori e clienti, prevenendo rischi che spesso restano invisibili fino a quando è troppo tardi.

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