Cos'è il CPI, Quando è Obbligatorio e Come si Ottiene

Cos'è il CPI, quando è obbligatorio e come si ottiene

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Quando si parla di sicurezza sul lavoro, uno degli aspetti fondamentali è la prevenzione degli incendi. Ed è proprio in questo ambito che entra in gioco il CPI, ossia il Certificato di Prevenzione Incendi. Si tratta di un documento essenziale per molte attività, che attesta il rispetto delle norme antincendio certificando che l’attività soddisfa tutti i requisiti di sicurezza antincendio.

In questo articolo ti spieghiamo in modo semplice cos’è il CPI, quando è obbligatorio, come si ottiene e cosa succede in caso di modifiche all’attività.

Cos’è il CPI - Certificato di Prevenzione Incendi?

Il CPI è un certificato rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, in seguito a una verifica della conformità alle normative antincendio, attestante che l’attività rispetta tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa antincendio. In pratica, garantisce che l’attività è stata progettata, realizzata e gestita in modo da ridurre al minimo il rischio di incendi.

CPI e Normativa Antincendio: Cosa Dice la Legge?

Nel tempo, la normativa antincendio si è evoluta per semplificare le procedure e renderle più efficienti. Il punto di riferimento principale oggi è il D.P.R. n. 151 del 1° agosto 2011, che ha sostituito le vecchie norme e ha introdotto un sistema più chiaro e organizzato per le attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco.

Successivamente, con il Decreto del Ministero dell’Interno del 21 febbraio 2017, l’obbligo del CPI è stato esteso ad altre attività, aumentando così il livello di sicurezza in settori prima non inclusi.

Quando è Obbligatorio il CPI?

Non tutte le attività necessitano del CPI. Secondo il D.P.R. 151/2011, esistono 80 tipologie di attività soggette a controllo antincendio, suddivise in tre categorie suddivise in base alla gravità del rischio, alla dimensione o al grado di complessità dell’attività stessa:

Categoria A – Rischio basso

Attività con limitato livello di complessità e una regola tecnica ben definita (cioè attività con rischi bassi e per cui esistono regole precise già stabilite).

Esempi:

  • Alberghi con 25–50 posti letto.

  • Autorimesse tra 300 e 1.000 m².

  • Impianti termici tra 116 e 350 kW.

  • Strutture sanitarie tra 25 e 50 posti letto.

Categoria B – Rischio medio

Rientrano stesse attività della categoria A ma con maggior complessità o senza una regola tecnica specifica (cioè attività che presentano rischi maggiori o per le quali non esistono regole precise da seguire).

Esempi:

  • Alberghi con 50–100 posti letto.

  • Locali per la vendita tra 600 e 1.500 m².

  • Uffici con 500–800 persone.

  • Autorimesse tra 1.000 e 3.000 m².

  • Strutture sanitarie tra 50 e 100 posti letto.

Categoria B – Rischio medio

Attività con alti livelli complessità, indipendentemente dalla presenza di una regola tecnica.
Esempi:

  • Teatri, studi televisivi con oltre 100 persone.

  • Strutture sanitarie e alberghi con oltre 100 posti.

  • Aziende con oltre 800 dipendenti.

Come si Ottiene il CPI?

Per ottenere il CPI è necessario presentare una SCIA antincendio (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comando dei Vigili del Fuoco o allo sportello SUAP del Comune, prima dell’avvio di un’attività.

Questa Segnalazione è la richiesta formale che il titolare dell’attività presenta agli organi sopra citati per poter iniziare l’attività soggetta a prevenzione incendi.

Una volta ricevuta la SCIA, i Vigili del Fuoco verificano la documentazione e, se necessario, effettuano un sopralluogo. Se tutto è in regola, rilasciano il Certificato di Prevenzione Incendi entro 15 giorni.

Nota bene: la SCIA va presentata ogni volta che si apre una nuova attività soggetta a CPI, oppure quando un’attività esistente subisce modifiche.

Validità e Rinnovo del CPI

Il CPI ha una validità di 5 anni. Alla scadenza, se non ci sono stati cambiamenti nella struttura o nell’attività, è sufficiente inviare una dichiarazione di assenza di variazioni ai Vigili del Fuoco per rinnovarlo.

Invece, se qualcosa cambia, bisogna rifare da capo l’intera procedura. Questo succede ad esempio in caso di:

  • modifiche strutturali ai locali;

  • variazione nell’uso di sostanze pericolose;

  • cambiamento della destinazione d’uso dei locali;

  • alterazioni nelle condizioni di sicurezza.

Conclusioni

Il Certificato di Prevenzione Incendi è uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza delle persone e dei luoghi di lavoro. Avere il CPI non è solo un obbligo di legge, ma anche una garanzia concreta di tutela contro i rischi di incendio.

Se gestisci un’attività che potrebbe rientrare tra quelle soggette, il nostro consiglio è di verificare la tua situazione e rivolgerti a professionisti in grado di accompagnarti in tutto l’iter.

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